Alan Turing

Alan Turing rappresenta una figura di riferimento per quanto riguarda il campo dell’informatica e dei computer. E’ ritenuto infatti il “padre” dei moderni PC grazie alle sue teorie sulle macchine universali ed è ricordato inoltre per la sua Bomba, una macchina che contribuì a decifrare i messaggi tedeschi criptati da Enigma durante la II Guerra Mondiale. Importante anche il contributo che diede per quanto riguarda gli studi sull’intelligenza artificiale.

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Julius e Ethel Turing

La storia di Alan Turing ha inizio molto probabilmente in India (in quel momento colonia fiore all’occhiello dell’impero britannico) dove i suoi genitori vivevano e lavoravano come dipendenti pubblici. Entrambi, emblemi di una classe sociale intermedia tra l’aristocrazia terriera e le classi commerciali e arricchitisi con l’espansione coloniale dell’impero, vollero però che il figlio nascesse a Londra.

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Alan Turing e Christopher Morcom

Fin dai primi anni di studi si dimostrò certamente un buon studente, particolare nei modi d’essere, ma peccava soprattutto in ordine e continuità. Una cosa che lo caratterizzava fortemente era la propensione alla solitudine; preferiva infatti sempre gli alloggi singoli dove conduceva i suoi esperimenti e portava avanti i suoi studi. Questa solitudine venne colmata solo da pochissime persone: una di queste  è il suo compagno di studi a Sherborne, Christopher Morcom che alimentò l’interesse di Turing verso la matematica e lo fece appassionare addirittura all’astronomia. Ritenuto dallo stesso Turing “il primo vero amore” verso persone del suo stesso sesso, morì molto presto a causa di una tubercolosi bovina.

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Joan Clarke

Un’altra persona molto importante per lui fu Joan Clarke, una matematica che si unirà al suo gruppo di lavoro nel 1940. Tra di loro si instaurò nel giro di pochi mesi un forte legame che porterà i due a decidere di sposarsi; la strana personalità di Turing fece sì che questo non avvenne, ma il loro rapporto continuò fino al 1954, anno della morte di Turing.

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Erano molti gli atteggiamenti strani che aveva: oltre allo starsene in disparte, non si curava molto del suo aspetto andandosene in giro molto spesso indossando un pigiama. Gli piaceva andare a correre e in bicicletta, anche quando pioveva, arrivando molto spesso al lavoro completamente bagnato. A prova della sua stranezza aveva inoltre, nel suo ufficio, legato la sua tazza da caffè preferita al termosifone per paura che gliela rubassero.

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Rappresentazione grafica della macchina di Turing

Gli studi e l’interesse per la matematica lo portarono a frequentare il King’s College dell’università di Cambridge, inizialmente come semplice studente ed in seguito anche come professore, dove sviluppò per la prima volta il concetto di macchina di Turing, una macchina universale capace di risolvere tutti i problemi. La sua macchina doveva saper lavorare autonomamente attraverso le tavole d’istruzione, senza che ogni volta qualcuno gli indicasse come. Egli si dedicò completamente a questo progetto solo dopo la fine della guerra assieme a von Neumann, che riprenderà successivamente l’idea di permettere alle macchine (l’hardware) di eseguire le istruzioni codificate in un programma (software) inseribile e modificabile dall’esterno, creando di fatto il primo computer programmabile.

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Turing a Princeton

Nonostante le sue teorie e i suoi progetti fossero riconosciuti ed apprezzati addirittura dalle personalità di spicco dell’epoca, Alan Turing consumava un’esistenza infelice e alquanto depressa arrivando alcune volte addirittura a meditare il suicidio “con una mela ed alcuni fili elettrici”. E’ buffo come l’idea della mela, adottata definitivamente nel 1954, gli fu rafforzata nel 1937 nientemeno che dal film “Biancaneve e i sette nani” e del quale rimase molto colpito.

00turing.jpgL’unica àncora di salvezza per Turing rimaneva quindi la matematica che lui definiva “un mondo certo e sicuro in cui nulla può andare storto e nessun ponte può crollare“. Certamente del tutto contrario al mondo reale del 1939 che vedeva la II Guerra Mondiale ormai alle porte. Fu proprio in questo contesto che Alan Turing venne assunto per portare avanti le ricerche su Enigma a Bletchley Park dall’ente britannico preposto a svolgere il lavoro tecnico relativo a codici e cifrari, il GCCS (Government Code and Cypher School).